Il peso dell’obesità in Italia

In Italia esiste un istituto di sorveglianza chiamato Sorveglianza Passi nato con l’obiettivo di effettuare un monitoraggio a 360 gradi sullo stato di salute della popolazione italiana, valutando gli stili di vita e i fattori di rischio che predispongono all’insorgere di diverse malattie. Fra le aree esaminate c’è quella dell’eccesso ponderale (o detto  meno  elegantemente, dei maledetti chili di troppo!) oggetto del sistema di sorveglianza Okkio alla SaluteNell’ottica di favorire la pianificazione e la valutazione di interventi efficaci, l’esistenza di questo istituto ci fa presagire un’attenzione particolare al monitoraggio dei chili in eccesso che appesantiscono gli Italiani, a cominciare dallo stato di salute dei più piccoli. Sulla base di un controllo sugli stili alimentari, l’esercizio fisico, la sana alimentazione e lo stato ponderale dei bambini, Okkio alla Salute entra nelle scuole primarie e fotografa qual è la situazione relativa al 2014:

  • i bambini in sovrappeso sono il 20,9%
  • i bambini obesi sono il 9,8%
  • le prevalenze più alte si registrano nelle Regioni del Sud e del Centro

I dati non sembrano così entusiasmanti se consideriamo che l’OMS stima che fra 15 anni il 70% degli Italiani sarà in sovrappeso. In generale la prevalenza dell’obesità a livello globale è raddoppiata dal 1980 ad oggi ed inizia a diffondersi non solo nei Paesi dell’occidente ma anche in quelli a basso e medio reddito. Senza considerare tutte le conseguenze che gli eccessivi chili di troppo comportano, essere obesi significa aumentare il rischio di morte perché più predisposti a sviluppare diverse malattie croniche, malattie cardiovascolari e tumori. Numeri e parole che possono terrorizzare qualcuno, risuonare nella mente di altri o essere del tutto ignorati. Ma la realtà è che forse la situazione sta sfuggendo di mano, come quegli alimenti che scivolano sulle nostre tavole (e non solo!), dal sapore appetitoso che procura un appagamento momentaneo e fugace ma che spesso ci appesantisce di sensi di colpa. Essere in sovrappeso è un’allerta, essere obesi è un allarme perché purtroppo la presenza dell’obesità infantile tende a far diventare il bambino un adulto obeso in oltre il 50% dei casi (Cameron AJ et al., 2015). Esistono strade che portano ad un miglioramento della situazione, anche se paradossalmente il dimagrimento coatto non è la soluzione. Perdere peso non basta perché i chili vanno e vengono e il solo pensiero di iniziare una dieta spesso fa paura: sembra troppo difficile, fa sentire incapaci e deboli, appare come un sacrificio che non porta a nulla di buono se non a restrizioni e condizionamenti. Iniziare a pensare ad uno stile di vita il più spontaneo e naturale possibile, all’attenzione per il proprio corpo, al rispetto delle nostre sensazioni, alla cura di noi stessi, questo può essere un inizio e rappresentare un solido guard rail sulla strada del benessere, del volerci bene, con semplicità .