Un piccolo angolo del mio studio dove ho messo i peluche delle emozioni del film Inside Out. E sono tutte lì, nella “stanza delle parole” che condivido con i miei pazienti: ci guardano, sbucano con i loro occhioni, sono colorate, vivaci, morbide e suscitano il desiderio di tenerle vicine, di stringerle. Spesso i miei pazienti le prendono in mano e dedichiamo loro un tempo di osservazione, di conoscenza, di consapevolezza. Che bello quando la mia stanza si anima di emozioni, si colora delle mille sfumature emotive che dovremmo ricordarci che sono proprio quelle che danno colore alla nostra vita!!!
Archivi autore: Carmen
Dall’altra parte della cattedra
Torino, 24 Maggio 2024. Ritornare in quell’aula universitaria dove tutto, ormai 20 anni fa, è iniziato. Essere dall’altra parte della cattedra e tenere un seminario sui disturbi del comportamento alimentare a dei giovani studenti della facoltà di Psicologia dell’università di Torino attenti e interessati. Nella curiosità delle loro domande ho rivisto un po’ me, all’inizio di quella strada che non sapevo cosa mi avrebbe riservato ma che sentivo che andava percorsa con tutta l’energia e la passione che avevo a disposizione. Grazie alla mia preziosa mentore, guida e certezza nella mia vita professionale e non solo, che da sempre mi offre le opportunità di coltivare me stessa permettendomi di sbocciare con naturalezza e autenticità. Quante emozioni, quanta gratitudine, quanta gioia, quanta vita ieri!!!
Lo psicologo nel piatto
Avevo scritto questo pezzo tempo fa e voglio ripostarlo con l’augurio che possa essere uno spunto di riflessione.
Dieta, magrezza, sacrificio, rinuncia, controllo. Cosa non si farebbe per perdere quei chili di troppo e sperare che la bilancia ci faccia l’occhiolino, rassicurandoci? E pensare che la parola dieta, dal greco δίαιτα, significa “modo di vivere” e indica le modalità volte a regolarizzare gli aspetti fondanti della vita quotidiana: alimentazione, sonno e movimento. Sicuramente oggi il termine ha assunto un altro valore, quello di un dimagrimento coatto, di una pratica rigida che diventa regime, nulla che abbia a che fare con l’idea di uno stile equilibrato o di una cura costante della propria vita. Quasi sempre, se l’obiettivo è perdere peso, uno dei primi passi è mettersi a dieta. Molti utilizzano tecniche fai da te come la riduzione, se non l’eliminazione, dei carboidrati, l’aumento dell’attività fisica, i digiuni, etc.; altri si rivolgono ad un professionista del settore (nutrizionista, dietista, dietologo) e seguono un percorso guidato, fatto di tecnica e strategia. Ma a volte questo non basta. Sindromi metaboliche a parte, capita spesso di sentire la forza di volontà alla deriva, i buoni propositi vacillare e di trovarsi dispersi in un mare di sacrifici che non danno soddisfazioni. E’ qui che si inizia ad annaspare tra diete miracolose e snacks togli-fame, tra pillole magiche e barrette chiudi-stomaco, invocando il dio della magrezza nella speranza che la fame svanisca e silenzi la pancia. Last but not least, arriva l’ondata di stati d’animo pronti ad influenzare il nostro cammino: insoddisfazione, frustrazione, tristezza, delusione, fatica, angoscia. Stati d’animo uguale emozioni. Così è subito chiaro che le figure professionali che si occupano del corpo in termini di dimagrimento non bastano più. Non è più sufficiente seguire indicazioni su grammature di carboidrati e proteine. E’ in questi momenti che lo psicologo può fare la sua comparsa, non per sostituire il nutrizionista o il dietologo ma per lavorare a fianco a loro. Ancora di più se ti guardi allo specchio e senti la preoccupazione e l’angoscia per le forme del tuo corpo, se ti concentri su una parte che vorresti modificare o eliminare; se il cibo diventa un pensiero costante e la tua giornata è scandita dal tempo dei pasti; se hai un’intensa paura di prendere peso o di diventare grasso. Concludendo: per dimagrire serve lo psicologo? Sì, se parliamo dei cosiddetti disturbi del comportamento alimentare. Sì, se al di là di una diagnosi netta c’è sofferenza nel rapporto con il proprio corpo e con il cibo. Se le abitudini alimentari si alterano al punto tale da condizionare la tua vita e quella delle persone che ti stanno accanto. La sinergia tra psicologo e nutrizionista o dietologo è fondamentale se si coopera contro le formule magiche di dimagrimento, uniche e perfette; contro tutte quelle diete che promettono oasi di speranze ingannevoli e che alimentano desideri irrealizzabili. E’ una collaborazione preziosa, a favore di chi soffre per un peso ideale che sembra non essere mai abbastanza. Perché è proprio l’unione delle competenze a fare la completezza e completezza è sinonimo di competenza. Lo psicologo dunque non “serve” esclusivamente per dimagrire. Ma è funzionale soprattutto se il dimagrimento è visto come il risultato di un processo di ricerca di equilibrio e benessere, di sinergia tra corpo e mente, di accettazione e accoglienza del proprio essere. Uno psicologo non ha formule magiche ma si basa sulle individualità e sulle specificità dei singoli, tenendo conto del carattere, della personalità, di quei dettagli emotivi che rendono unica e speciale ogni persona. Così come nessuna dieta fa dimagrire allo stesso modo, perché ognuno è caratterizzato dalla propria fisicità e dal proprio metabolismo, allo stesso modo il lavoro dello psicologo sulle emozioni legate al corpo e al cibo varia da persona a persona. Alla stregua di un nutrizionista dell’anima, lo psicologo si occupa dell’equilibrio della mente, del metabolismo del cuore, della salute psico-fisica insomma. Che cosa ti appesantisce? Che cosa non ti permette di sentirti leggero? Qual è il nutrimento per la tua anima? Che gusto ha il sapore della tua felicità?
Formazione a Vicenza: Mindfulness e Mindful Eating, tra teoria e pratica nei disturbi dell’alimentazione
Villa Margherita a Vicenza è la sede che mi ha ospitato per due giornate di lavoro molto intense. E’ stata una formazione in cui ho avuto il piacere di confrontarmi con operatori che lavorano nella struttura di degenza per pazienti che soffrono di disturbi del comportamento alimentare. Tra la teoria e le pratiche di mindfulness e mindful eating, sono davvero state delle giornate all’insegna della pratica, della scoperta, della gentilezza. Un grazie speciale alla collega Patrizia Todisco che ha reso possibile tutto questo e con cui è stato bellissimo passare del tempo insieme lavorativo e non.
Giornata nazionale del fiocchetto lilla
Oggi,15 Marzo, è la giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione e prevenzione dei disturbi alimentari. Tutti i giorni mi confronto con persone che al di là dell’etichetta di anoressia o bulimia o altro, mi raccontano di un profondo disagio e di una grande sofferenza. Il mio pensiero oggi va anche a tutti quei pazienti, uomini e donne, che non sono più con noi: non so se la causa sia il fatto che hanno perso la battaglia contro questi disturbi così invalidanti perché io credo che più parlare di battaglia, bisogna lavorare tantissimo sulla prevenzione ma in generale sulla sensibilizzazione: ognuno di noi merita di stare bene, nel corpo e con la mente. Il Nuovo Centro Clinico oggi inaugura un master di alta formazione sul trattamento dei disturbi alimentari (https://nuovocentroclinico.it/master-di-altra-formazione-disturbi-nutrizione-e-alimentazione/) e il Centro Libenter propone un’attività di arteterapia. Sono contenta di potervi raccontare che nel mio, nel nostro piccolo, stiamo provando a dire che non c’è salute senza salute mentale.
La nuova veste
Dopo 5 anni sono tornata a suonare questo campanello, quello della STPC, “studio torinese psicologia cognitiva”. Entro con un’altra veste: sarò la cotrainer di un gruppo di 16 psicologi, 16 persone che vogliono formarsi per diventare futuri nuovi e consapevoli psicoterapeuti, per me uno dei mestieri più bello ma impegnativo nello stesso tempo. Un mix di emozioni ha pervaso questo primo weekend insieme ma dopo aver salutato tutti, stasera rientro a casa con un grande senso di gratitudine che mi pervade e mi incoraggia a perseguire i miei sogni.