I disturbi alimentari non sono capricci

Basta solo che mangi un po’ di più! Ma che ci vuole? Devi solo metterti a dieta. Serve solo un po’ di impegno. Con la buona volontà ce la farai.

Queste e molte altre sono le frasi che sentiamo proferire da chi crede che la dieta sia l’unica soluzione. Da chi pensa che essere in peso-forma sia l’unico modo per stare bene con se stessi. Da chi giudica l’aspetto fisico in maniera intransigente e considera il corpo come un portare di chili. Da chi non pensa che un disturbo alimentare sia molto di più che avere poca volontà.

A farne le spese è l’autostima, la forza di volontà, la determinazione di chi, divorato dai problemi con il cibo, sente certe frasi come ferite sulla propria pelle. Di chi ha ormai l’animo lacerato da frasi fatte e luoghi comuni. Di chi del giudizio altrui ne fa il proprio nutrimento quotidiano e consegna alla bilancia il proprio valore. Di chi soffre di un disturbo alimentare e fa fatica ad ammetterlo anche a se stesso.

Ognuno ha il proprio rapporto con il cibo e ogni giorno si confronta con ciò che mangia, spesso cercando patti e compromessi con piatti che sembrano spietati. Ognuno si confronta con il proprio aspetto fisico che delle volte sembra non essere mai abbastanza, mai in linea con canoni auto-imposti. Esiste però una linea di protezione che consentirebbe di proteggersi? Di respirare un po’ di leggerezza al di là chili di troppo? Sì, esiste. Esiste davvero. E’ quel varco che permette di dire che c’è una difficoltà, che farcela da soli è troppo faticoso. E’ quel delicato passaggio che va dall’imbarazzo alla voglia di prendersi cura di se stessi; dall’ennesima dieta non seguita abbastanza al sentirsi libero dai sensi di colpa.

Perché le diete non sono mai le soluzioni, non sono un modo di volersi bene di più e di accettarsi meglio, se il dolore è nel corpo e si lotta per accettare se stessi.

Lo psicologo nel piatto: quando la dieta non basta più

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Dieta, magrezza, sacrificio, rinuncia, controllo. Cosa non si farebbe per perdere quei chili di troppo e sperare che la bilancia ci faccia l’occhiolino, rassicurandoci? E pensare che la parola dieta, dal greco δίαιτα, significa “modo di vivere” e indica le modalità volte a regolarizzare gli aspetti fondanti della vita quotidiana: alimentazione, sonno e movimento. Sicuramente oggi il termine ha assunto un altro valore, quello di un dimagrimento coatto, di una pratica rigida che diventa regime, nulla che abbia a che fare con l’idea di uno stile equilibrato o di una cura costante della propria vita. Quasi sempre, se l’obiettivo è perdere peso, uno dei primi passi è mettersi a dieta. Molti utilizzano tecniche fai da te come la riduzione, se non l’eliminazione, dei carboidrati, l’aumento dell’attività fisica, i digiuni, etc.; altri si rivolgono ad un professionista del settore (nutrizionista, dietista, dietologo) e seguono un percorso guidato, fatto di tecnica e strategia. Ma a volte questo non basta. Sindromi Continua a leggere