L’amore ai tempi di Angelina e Gaetano

Fine dell'estate

Siamo in Calabria. L’estate sta finendo e Angelina e Gaetano insieme ne hanno vissute ben 45. Vanno al mare al mattino, tra le 8.30 e le 10.00. L’ora del sole che dora. Lui le sistema la sedia a bordo spiaggia. Angelina non può fare il bagno perché ha un ginocchio dolorante. Ma il mare lo sente lo stesso e il mare sente lei: la sua seduta è più stabile adesso. Eppure Gaetano ha un’attenzione in più. Con l’ombrello la ripara dal sole, sono uniti da un orizzonte unico. Questione di attenzione, questione di amore.

E così sono finite le attese vacanze e il sipario si riapre, adesso. Buon Settembre! Che sia pieno di attenzioni e cura, verso noi stessi, verso il mondo.

Psicologia è…dinamiche: ascolto, emozioni, condivisione

Psicologia è

Due persone, un solo spazio. Uno il paziente e uno lo psicologo. L’uno e l’altro in un tempo scandito. Tra loro distinti ma insieme su un’unica strada. E’ l’inizio dell’instaurarsi di un meccanismo in evoluzione fatto di un linguaggio tutto da costruire insieme, di ingranaggi nuovi e intensi: l’ascolto, le emozioni, il raccontarsi. Si parla la stessa lingua, quella della condivisione.

E’ stato difficile pensare di rendere graficamente un concetto così complesso ed intricato: cosa succede tra psicologo e paziente? Quale meccanismo scatta e quale relazione instrada entrambi? Naturalmente dipende tutto dai protagonisti che sono gli unici attori di questa dinamica personalizzata ma ascolto e confronto, assenza di giudizio ed empatia fanno la cornice di un quadro che è protezione e cura. Si diventa intimi senza essere né amici né conoscenti. E’ una relazione intensa in cui lo scambio è sempre reciproco. In un’atmosfera protetta, di rispetto e di condivisione, psicologo e paziente co-costruiscono una relazione che porta ad un evoluzione e perché no, ad un cambiamento.

Le ferite dell’anima: una cura possibile

EMDRQualche weekend fa ho partecipato ad un training il cui nome, all’apparenza così complicato, è EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) che, nella traduzione italiana suonerebbe come “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari”. Ma di cosa si tratta? Stiamo parlando di una delle tecniche più riconosciute a livello internazionale e più supportate da evidenze scientifiche per trattare le ferite dell’anima: violenze fisiche, abusi sessuali, lutti, calamità naturali come terremoti, alluvioni, incendi o guerre. Tutti questi casi rientrano nella categoria del “trauma psicologico”, condizione in cui il corpo si sente in costante pericolo e la mente intravede una fine imminente, diventando un tutt’uno con la paura. È così che il trauma rompe le nostre abitudini, la nostra quotidianità, ci fa perdere lucidità e coscienza. L’impatto è paralizzante, così forte da frantumare anche gli equilibri più stabili. Tra i sintomi che si accompagnano a traumi o stress intenso, troviamo: Continua a leggere

Genitori e figli, un viaggio condiviso

artwork-drawing-girl-red-umbrella-locked-freedom-wings-angel-1280x960Con “Sindrome da nido vuoto”, in psicologese, si indicano le emozioni legate alla sfera della tristezza e della solitudine che i genitori provano quando i figli lasciano la casa d’origine. Quando questo accade, spesso si sperimentano sentimenti ambivalenti: un genitore può sentirsi fiero di un figlio ormai grande, prossimo all’indipendenza, e allo stesso tempo pensare con nostalgia che le sue ali, costruite con fatica, presto si spiegheranno per lasciare la base. La metafora dello spiccare il volo richiama alla mente il mito di Dedalo e Icaro, storia di un padre e di un figlio in cui si intrecciano i temi di coraggio, determinazione, ingenuità, pazienza, amore paterno, spregiudicatezza. Tutti elementi che segnano la strada del diventare grandi, autonomi e indipendenti: sono le esperienze che ci obbligano a collaudare le ali, a provare la paura o l’ebrezza della vertigine.  Continua a leggere