L’atmosfera che si respira al Nuovo Centro Clinico è già natalizia. Il mio augurio per tutti, è che sia il Natale che il vostro cuore desidera.
La nuova casa di Nuovo Centro Clinico
Nel periodo più instabile degli ultimi trent’anni, noi del Nuovo Centro Clinico abbiamo deciso di stabilizzare il nostro sogno in questo posto magico nelle sue piccole e grandi imperfezioni.
Dopo mesi e weekend passati a pulire, levigare muri per poi imbiancarli, montare porte e battiscopa, ridere ed arrabbiarsi… Da lunedi vi accoglieremo qui, in mezzo agli alberi 🌳, agli uccellini 🐥 e agli scoiattoli 🐿️, nel verde della collina torinese.
💚 La natura ci accompagnerà e non saremo più circondati dal cemento della città.
Abbiamo fatto un salto enorme e, forse, avventato, ma l’unione e la cooperazione sono state, sono e saranno la nostra forza.
🏡 Benvenuti in Strada del Campagnino 8, la nostra nuova casa!
Il presente, qui e ora
In questa foto ci sono un po’ tutte le mie dimensioni temporali: il mio passato (io e la mia storica collega Giulia Garaffo con cui collaboro e creo), il mio futuro (i due device, perché dalla pandemia in poi anche la psicologia ha iniziato ad usarli per stabilire connessioni con l’altro), il mio presente (la mia prima campana tibetana, regalo di nozze da parte di persone per me speciali, che uso nella conduzione dei gruppi). Siamo a metà del corso di alimentazione consapevole e anche nei gruppi si intrecciano tutte queste dimensioni temporali: ogni partecipante arriva con la propria storia e il proprio passato, ha delle aspettative che lo proiettano verso il futuro ma quella campana, quella campana che scandisce i tempi della meditazione, tenta di accendere la luce della consapevolezza presente, il qui e ora.
Il Natale non arriva se soffri di un disturbo alimentare
Ripropongo un post scritto nel 2018 ma che mi sembra ancora attuale.
Potrebbe essere vero che il Natale quando arriva, arriva (cit) o quanto meno, non passa inosservato…è il mondo attorno a noi a ricordarcelo: le città si colorano di rosso, si vestono di luci e scintillii, si pensa a come riempire pacchetti regalo e grandi tavolate. Il Natale suscita reazioni e vissuti differenti nella mente, nel cuore e nel corpo di chi si appresta a vivere questo periodo dell’anno e il mio pensiero, in questi giorni, va a tutti i miei pazienti e non, a tutte le persone che soffrono di un disturbo alimentare o che, al di là delle etichette, sono in lotta con il proprio corpo e con il cibo. Il Natale arriva anche per proporre menù pregiati e ricette prelibate, ma se qualcuno molla il conto delle calorie e si abbandona a qualche concessione (dicendosi: va beh, tanto sono arrivate le feste!), allo stesso modo è immaginabile quanta fatica possa fare a Natale, una persona che giornalmente fa i conti con la spietatezza delle calorie ingerite. Per molti, cenoni e feste possono assomigliare ad un tormento il cui ritornello urla di resistere e trattenersi dalle tavole inondate di cibo. Certo dev’essere forte, è come dire ad un alcolista di farsi un giro in una cantina senza poter assaggiare nulla…E un pensiero va anche ai familiari di chi soffre di un disturbo alimentare, a loro che si trovano nella difficoltà di non sapere bene come muoversi, cosa preparare, se festeggiare e con chi. Perché questo genere di problemi invade tutta la famiglia, crea situazioni ad alta tensione soprattutto nei momenti che precedono o seguono i pasti: la varietà, la qualità e la quantità dei cibi natalizi potrebbe essere un detonatore pronto a fare esplodere un conflitto “a cibo”. Se aggiungiamo poi che il Natale fa da sfondo al ritrovarsi con familiari che non si vedono da tempo, ecco che le sensazioni di sentirsi osservati e sotto giudizio, possono essere dietro l’angolo. Insomma se il Natale arriva anche per incontrarsi davanti al cibo, che rappresenta uno dei modi per far festa e per scambiarsi gli auguri, è anche credibile che dietro alle portate presentate in quantità industriale, come fosse l’ultimo Natale del mondo, si celino vissuti intimi e delicati, permeati di sofferenza e tensione.
Preciso che le riflessioni esposte fin qui, sono lontane dall’intento di demonizzare il periodo natalizio, le mie parole vorrebbero solo essere un gesto di empatia e vicinanza per chi, di fronte a bilanci e buoni propositi, fatica ad apprezzare se stesso e vive una lotta con il cibo che gli divora l’anima.
Incipit Nuovo Centro Clinico
⭕ Ci siamo! Oggi vogliamo parlarvi di un progetto a cui abbiamo lavorato tantissimo, un progetto che per noi rappresenta la realizzazione di un percorso di formazione, conoscenza e professionalità: il Nuovo Centro Clinico. Avremmo preferito un’inaugurazione fatta di sorrisi complici e applausi di incoraggiamento ma sappiamo che la situazione attuale non lo permette. E così usiamo questi canali per raccontarvi, per raccontarci.
⭕ Il Nuovo Centro Clinico è un progetto, come dice il nome stesso, nuovo ed innovativo, lo abbiamo immaginato come un centro di ricerca e cure integrate per la salute del corpo e della mente. Il Nuovo Centro Clinico è il luogo in cui ognuno potrà iniziare a prendersi cura di sé, della propria mente e del proprio corpo, è uno spazio protetto di esplorazione e consapevolezza.
⭕ La mission del Nuovo Centro Clinico è offrire servizi specializzati per la cura dei disturbi alimentari e delle patologie psicosomatiche attraverso la costruzione di uno spazio in cui ogni persona possa cominciare a volersi più bene, a trattarsi con rispetto e gentilezza, un luogo che dia vigore all’intenzione di avviare un percorso finalizzato al prendersi cura di sé.
⭕ Il Nuovo Centro Clinico siamo noi: quattro psicologi (Carmen Settanta, Rachele Ceschin, Sonia Di Pietro e Tiziano Furlanetto), una nutrizionista (Giulia Garaffo) e un’antropologa medica (Chiara Carraro).
Siamo davvero soddisfatti e felici di aver pensato e costruito insieme questo progetto, la nostra collaborazione è ben radicata ed ogni giorno diventa sempre più arricchente e preziosa, stiamo crescendo insieme.
Per noi il Nuovo Centro Clinico è una realtà che va oltre ogni forma di pregiudizio o stigma della salute mentale: siamo fermamente convinti che chiunque soffra necessiti di uno spazio in cui non vengano additate le sue debolezze ma potenziate le sue risorse e ampliati i suoi significati.
⭕ Il Nuovo Centro Clinico siete anche voi: grazie per il sostegno che ci avete dato mentre crescevamo a Libenter e grazie per quello che ci darete da oggi in avanti: abbiamo ancora bisogno del vostro tifo!
Il mio primo podcast: cibo,consapevolezza e emozioni
E’ diventata “due chiacchiere” l’intensa conversazione con S. E’ grazie a lei se oggi posso ascoltarmi in un podcast che in un attimo mi ha fatto sentire tutta la strada che ho percorso. Il grazie più grande va ai miei pazienti che mi insegnano il coraggio di non arrendersi, mai.