Giornata nazionale del fiocchetto lilla

Oggi,15 Marzo, è la giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione e prevenzione dei disturbi alimentari. Tutti i giorni mi confronto con persone che al di là dell’etichetta di anoressia o bulimia o altro, mi raccontano di un profondo disagio e di una grande sofferenza. Il mio pensiero oggi va anche a tutti quei pazienti, uomini e donne, che non sono più con noi: non so se la causa sia il fatto che hanno perso la battaglia contro questi disturbi così invalidanti perché io credo che più parlare di battaglia, bisogna lavorare tantissimo sulla prevenzione ma in generale sulla sensibilizzazione: ognuno di noi merita di stare bene, nel corpo e con la mente. Il Nuovo Centro Clinico oggi inaugura un master di alta formazione sul trattamento dei disturbi alimentari (https://nuovocentroclinico.it/master-di-altra-formazione-disturbi-nutrizione-e-alimentazione/) e il Centro Libenter propone un’attività di arteterapia. Sono contenta di potervi raccontare che nel mio, nel nostro piccolo, stiamo provando a dire che non c’è salute senza salute mentale.

Buon compleanno Ostaggi del cibo

3 anni fa nasceva il mio mio progetto Ostaggi del cibo. È passato un po’ di tempo e sono contenta dei risultati ottenuti. Grazie a chi mi ha supportato, ai miei pazienti che sono fonte di speranza e coraggio. Nei miei articoli c’è sicuramente un pezzo di me ma tanto appartiene al loro sentire, a quelle emozioni che loro mi passano e che cerco di tradurre in parole. E grazie a tutti quelli che mi supportano anche solo con un like ai post di Facebook, a chi ora sta leggendo questo ringraziamento fino alla fine. E si va avanti perché Ostaggi del cibo è una rubrica, un momento di riflessione e di sensibilizzazione verso chi non conosce questo tipo di disturbo e lo sottovaluta. E sono dalla parte di chi, prima di mangiare, chiede il permesso al cibo, di chi si sente sopraffatto da piatti che divorano e sembrano famelici, di chi utilizza il cibo per colmare o placare vuoti enormi. La psicologia e la fotografia si fondono, la teoria e la pratica si completano per offrire un quadro che è forza, dolore, controllo, amore e mancanza. E sono dalla parte di chi, troppo poco spesso si accorge che curare il corpo significa nutrire.

Repost della poesia Ostaggi del cibo che inaugurava il blog il 28 aprile del 2016.

Prede e ricatti.

Sofferenza e speranza.

Vittime indiscriminate di un dolore sordo.

Anime prigioniere di se stesse. 

Piatti come macigni, voragini scivolose, vicoli ciechi che non meritano fiducia.

Sono ostaggio del cibo: lo vedo come un nemico, mi spaventa il suo potere.

Come un carnefice mi sevizia con i suoi odori, tenta iI mio desiderio per poi costringermi a serrare la bocca.

Sono prigioniera del cibo, che influenza la mia vita, mi obbliga. La sua forza mi sottomette.

Sul mio palato rimane solo l’amaro, il sapore indistinto di rinuncia e dolore.

Aspetto.

Chi mi salverà dalla conta senza sosta delle calorie ingerite? Chi mi solleverà dall’infame senso di colpa?

Chi ascolterà il mio grido? Chi colmerà il mio vuoto?

Il mio corpo cambia, si trasforma, ma non è mai abbastanza.