Arrivederci e a presto da lospecchioelafarfalla.com
7 giorni in consapevolezza
Ho pensato tanto alla possibilità di condividere o no l’esperienza di un ritiro di meditazione di 7 giorni…la mia prima volta in cui mi isolavo dalla quotidianità: giorni pieni e intensi. Ma è nel racconto a voce, fatto agli altri, che ho pensato che condividerlo nero su bianco poteva significare rifletterci ancora su e descrivere più nel dettaglio, come se potessi concedermi la possibilità di sbobinare la registrazione di un’esperienza così unica nella sua particolarità. Ed è nel silenzio di quei 7 giorni lungamente vissuti che tante di queste cose che ora condivido sono emerse, tra una meditazione e un’altra, tra un respiro e un altro, tra un pensiero e altri mille.
Sono stata come una che ha capito solo dopo che per degustare i frutti di questo viaggio sarebbe stato necessario farlo sedimentare nel tempo
Sto come una che si rende conto che le parole possono solo vagamente descrivere una settimana che è stata un’esperienza dell’anima
Sono stata come una che al primo giorno si sentiva pronta a fare del motto “meditare duro” il leitmotiv della settimana
Sto come una che al secondo giorno è passata a “meditare fattibile e gentile”
Sono stata come una che ha sperimentato l’alternanza dei flussi di consapevolezza e ha sentito le perturbazioni della mente scimmia
Sto come una che imparato a degustare il cibo lentamente, condendolo con il silenzio
Sono stata come una che ha contato i giorni e ha calendarizzato come si sarebbe sentita l’ultimo
Sto come una che oggi più spesso si chiede: “cosa sto coltivando ora”?
Sono stata come una che ha moderatamente contenuto la mancanza della quotidiana routine
Sto come una che spesso ripensa a quei giorni, a quell’assordante rumore di silenzio
Sono stata come una che non conosceva nulla dei suoi compagni di viaggio ma ne ha avvertito la silenziosa presenza
Sto come una che ha sperimentato i poteri della mente che contempla se stessa con consapevolezza
Sono stata come una che è stata scombussolata da una realtà così differente dall’ordinario
Sto come una che ha iniziato ad intuire il vero senso dell’accettazione del proprio sentire
E ora sto
#iovadodallopsicologo
L’iniziativa di alcuni colleghi ha fatto breccia nella menti e nel cuore di chi va dallo psicologo ma non si ritiene un folle. Cosa sia poi la follia è sicuramente complicato da delineare con un’univoca definizione. Quel che è certo è che lo psicologo può aiutare nella gestione di situazioni complicate, in quelle esperienze che a volte sembrano essere insormontabili perché siamo figli di una vita in cui le difficoltà non sono optional. Per coerenza in questo progetto e per grande credibilità, io ci metto la faccia!
Vincitori di vita
Silenzi che creano silenzi
Davvero innumerevoli possono essere le forme che il silenzio assume nelle complesse dinamiche relazionali. Ancora di più se si tratta di quelle familiari, a volte delicate, troppo spesso così fragili. Silenzi che covano nel cuore ondate di rabbia. Silenzi che consolano appesantendo il cuore. Silenzi che stonano, che colpiscono e uccidono gli affetti. Bocconi amari che odorano di freddezza. Gelo delle emozioni. Scongelamento della paura. Silenzi che creano muri e muri che sfaldano le relazioni. Quale può essere l’alternativa? Ad esempio la comunicazione sincera e consapevole, che si avvicina alla verità e riesce a sciogliere anche il frastuono assordante di pericolosi silenzi che logorano l’anima.